mercoledì 30 settembre 2015

In un villaggio dell'Est-Europa

Sono a Messa in una chiesetta di un villaggio dell’Europa est.
L’arredo, le tovaglie ricamate, i fiori, le statue ridipinte con colori non sempre indovinati, i cuscinetti degli inginocchiatoi fatti da tessuti presi da abiti usati… rendono presenti e protagoniste le persone del villaggio. L’ambiente così carico di mani che hanno fatto il meglio che potevano, mi commuove. La povertà del materiale usato è un linguaggio che parla chiaro. Con me c’è un amico, anche lui, come me, di passaggio in quel luogo, che sin da quando siamo entrati, è evidentemente disturbato dall’ambiente. Si gira di qua e di là, lo vedo in prigione. Gli chiedo se desidera andar via, ma accetta di restare fino alla fine della celebrazione. 

Ho l’impressione di aver pregato assieme a molti.

martedì 29 settembre 2015

Il Dio delle sorprese

Il vero amore è amare e lasciarmi amare. E’ più difficile lasciarsi amare che amare. Per questo è tanto difficile arrivare all’amore perfetto di Dio, perché possiamo amarlo, ma la cosa importante è lasciarsi amare da Lui. Il vero amore è aprirsi a questo amore che ci precede e che ci provoca una sorpresa. Se voi avete solo tutta l’informazione siete chiusi alle sorprese; l’amore ti apre alle sorprese, l’amore è sempre una sorpresa perché presuppone un dialogo a due. Tra chi ama e chi è amato. E di Dio diciamo che è il Dio delle sorprese perché Lui ci ha amati per primo e ci aspetta con una sorpresa. Dio ci sorprende.. Lasciamoci sorprendere da Dio! E non abbiamo la psicologia del computer di credere di sapere tutto. Com’è questa cosa? Un attimo e il computer ti dà tutte le risposte, nessuna sorpresa. Nella sfida dell’amore Dio si manifesta con delle sorprese. Pensiamo a san Matteo: era un buon commerciante, in più tradiva la sua patria perché prendeva le tasse dei giudei per darle ai romani, era pieno di soldi e prendeva le tasse. Passa Gesù, lo guarda e gli dice: vieni! Quelli che stavano con Lui dicono: Chiama questo che è un traditore, un infame? E lui si attacca al denaro. Ma la sorpresa di essere amato lo vince e segue Gesù. Quella mattina quando aveva salutato sua moglie non avrebbe mai pensato che sarebbe tornato senza denaro e di fretta per dire a sua moglie di preparare un banchetto. Il banchetto per colui che lo aveva amato per primo. Che lo aveva sorpreso con qualcosa di più importante di tutti i soldi che aveva.
Lasciati sorprendere dall’amore di Dio! Non abbiate paura delle sorprese, che ti scuotono, ti mettono in crisi, ma ci mettono in cammino. Il vero amore ti spinge a spendere la vita anche a costo di rimanere a mani vuote. Pensiamo a san Francesco: lasciò tutto, morì con le mani vuote ma con il cuore pieno.
….


Dal discorso di papa Francesco ai giovani, Manila 18 gennaio 2015

lunedì 28 settembre 2015

La mia storia...


Libertà e Amore
In fondo la mia è una storia di libertà e d’amore.
Libertà nasce dal mio amore per Dio.
L’amore è lo scopo del mio essere libero.
Libertà causa ed effetto dell’Amore.
Amore causa ed effetto della libertà.


(dal mio diario, 18.10.2014)

domenica 27 settembre 2015

Il clown Jambo va al funerale...

Primo pomeriggio. Provo a riposare ma non riesco. E' già ora. Mi preparo con più cura del solito. Camice pulito e stirato. Pantaloni del pigiama a righe. Spillette colorate. Cappello da giullare. Ovviamente il naso rosso. Non manca nulla. Pronto per andare al funerale.

Già. Sembra una specie di ossimoro. Eppure è andata così. La chiesa stracolma. C'erano anche i clown. Il celebrante ha detto che eravamo tutti lì per dirle addio. E "addio" a quanto pare è una bella parola. Non è come un "a mai più", è più simile ad un arrivederci. Ma a Dio. Ci rivediamo lì da dove siamo venuti. E considerando che prima di andare da qualche parte in genere si è nella propria dimora, allora è un po' come dire "bhè, ci si vede a casa". L'unica differenza è che l'attesa dura quanto la vita stessa. Se V. adesso è tornata davvero a Casa, deve essere stata una grande gioia per chi l'ha accolta. In fondo è stata via per tredici anni. Davvero tanti per chi attende, decisamente troppo pochi per chi contava di fare insieme a lei il viaggio di una vita.

Di questi tredici anni gli ultimi due, questa bimba, li ha passati ad insegnare. Non ci credete? E invece è andata così. Delle lezioni in piena regola! In silenzio. Certo l'aula, una stanza d'ospedale, risultava un po' scomoda. Un letto per cattedra, un monitor come lavagna. Un respiratore a fare da metronomo. Credo a questo punto di intuire fossero lezioni di musica. Considerando che la vera arte, come disse qualcuno, consiste nel togliere ciò che non serve, allora credo che una Musica come la sua, senza una sola nota, la possano eseguire e spiegare in pochi. Così straordinaria da non poterla comprendere del tutto. Con un senso che a volte sembra quasi di afferrare, per poi vederlo svanire, e riapparire, e poi dissolversi ancora... Un senso che a volte rischia di schiacciarti, e che spesso pensi di non poter sopportare. Ma con una maestra del genere vi garantisco che si possono fare grandi progressi.

Personalmente ho avuto l'onore di trascorrere qualche ora in quella stanza. La prima volta in realtà ero troppo distratto da quel tubo che le usciva dalla gola per cogliere altro. In effetti anche la seconda volta, i suoi occhi sbarrati a fissare il nulla (così credevo) per ore mi hanno non poco spiazzato. Altri giorni ho preferito saltare la lezione. Per fortuna in questa assurda classe c'erano due allievi modello. I genitori di V. non hanno mai saltato un giorno di questa strana scuola. Mai un'assenza in due anni. Che fatica direte. Ventiquattro ore su ventiquattro. Eppure, nonostante tutto, il suo papà non ha mai esitato a spiegarmi meglio, senza neanche rendersene conto, i passaggi che mi sfuggivano. Ovviamente non solo a me, volontario della domenica. Pare sia andata così anche con tutti gli altri che hanno avuto la fortuna di passare di là.

Quante cose abbiamo imparato dal respiro di V.! Dal suo addormentarsi e svegliarsi. E poi dai movimenti della mano sinistra. Dal viso. Per non parlare dal battito cardiaco! E di quella volta che forse mi ha guardato, ne vogliamo parlare? E se a noi visitatori di passaggio ha svelato tutti questi segreti in poche ore chissà quante cose fantastiche ha vissuto chi l'è stato vicino sul serio, ininterrottamente. Certo, lezioni spesso dure. Cose che magari si comprenderanno un po' alla volta. Non pensavo una bimba in coma potesse dirci tanto. Non credo lo pensasse nessuno. E se abbiamo ancora dei dubbi e se non riusciamo a smettere di piangere è solo perché questa musica è troppo difficile da comprendere, ma pur sempre meravigliosa.

Rubo dal profilo del suo papà questa foto e ripenso ad una frase di Gabriel García Márquez: "Ho imparato che quando un neonato prende col suo piccolo pugno, per la prima volta, il dito di suo padre, l'ha afferrato per sempre". V. l'ha sicuramente stretto quando è nata, ed ha voluto ricordarcelo, di nuovo, il suo per sempre.

Addio V., anzi no, ci si vede a casa.

Jambo


(volontario dell'associazione Mister Sorriso - Taranto)
Sito: www.mistersorriso.it
Pagina Facebook: Mister Sorriso

sabato 26 settembre 2015

Enzo Bianchi su papa Francesco

Con quello che sta avvenendo negli ultimi viaggi di papa Francesco, ricordo ai cari amici di questo blog un articolo di Enzo Bianchi, apparso su La Stampa a fine 2014, dal titolo "Da mille anni nessuno parlava così"

«L’ho scritto e lo riscrivo: papa Francesco si fa eco del Vangelo e la sua passione per il Vangelo lo porta a misurare la vita della Chiesa e di ogni membro sulla fedeltà al Vangelo. Ma nessuna illusione: più il Papa percorre questa strada e più scatenerà le forze demoniache operanti nella storia e il risultato per i veri credenti sarà l’apparire della croce di Cristo. Non è vero che nella Chiesa si starà meglio, è vero il contrario: la Chiesa infatti può solo seguire Gesù anche nel rigetto sofferto e nella persecuzione e non potrà ottenere successi mondani se incarna il messaggio del suo Signore.»
Enzo Bianchi
La Stampa, 23 dicembre 2014